Un couple, la storia di un matrimonio dal punto di vista di Frederick Wiseman. Recensione 

Frederick Wiseman in concorso alla 79° Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia con un film che si pone in concorrenza con gli altri per la durata di una sola ora e che racconta la letteratura, natura e umanità tutto in un solo racconto, quello di un epistolario tra due persone che si sono amate e probabilmente si ameranno per sempre.

Si tratta del primo film di finzione di Frederick Wiseman che ha voluto concentrarsi sul carteggio tra Tolstoj e la moglie.

Il film è stato girato in piena pandemia quando il regista si trovava in quarantena in una campagna francese di cui possiamo ammirare le meraviglie. In scena solo un’attrice che interpreta la moglie di Tolstoj in un monologo, intervallato da momenti di lettura e scrittura di quelle che furono le parole che lei scrisse in un diario e in certe lettere che soleva scambiarsi con il marito pur vivendo nella stessa casa.

Infatti Tolstoi e sua moglie avevano preso questa abitudine di tenere una corrispondenza pur abitando la stessa casa.

Quella tra i due fu una lunga e tormentata storia d’amore, Lev Tolstoj e sua moglie Sofia furono sposati per trentasei anni ed ebbero tredici figli di cui ne sopravvissero nove.

Entrambi tenevano un diario sul quale scrivevano delle proprie vite e del matrimonio e lo scrittore russo aveva l’abitudine di leggerne qualche pagina agli ospiti durante le cene che organizzavano in casa. Il loro fu un rapporto burrascoso di cui ne vediamo tutte le sfumature emozionali attraverso il monologo di Sofia che racconta interagendo con la natura che la circonda.

La natura con i suoi suoni e colori è la protagonista del film insieme a Sofia e interagisce con lei nel corso del racconto, i dettagli di fiori, piante vegetazione e fauna presente mancano solo degli odori per farci sentire proprio lì.

È interessante la scelta di mettere il personaggio da solo, in contatto con la natura, come a voler riportare l’essere umano allo stato di natura. Il film è sicuramente fuori dalla portata di un pubblico medio perché qui di “azione” intesa in termini cinematografici ce n’è davvero poca e non potrebbe essere diversamente trattandosi di un monologo.

Dal punto di vista letterario, fotografico e interpretativo ce molto di cui godere in questo film e risulterà inevitabile per chi lo guarda riflettere sul proprio amore o sull’aspirazione di quest’ultimo attraverso la dinamica del rapporto di coppia qui descritto.

Un couple non è un film per tutti ma soprattutto per coloro che amano la letteratura e la cronaca delle storie d’amore. È la storia di un matrimonio e del suo declino, un melodramma degno della migliore letteratura russa.