House of the Dragon – L’inizio della guerra. Spiegazione episodio 10

È quindi giunta al finale la prima stagione di House of the Dragon, la serie targata HBO e spin-off di Game of Thrones che decide di chiudere con il botto e dare il via definitivo alla Danza dei Draghi.

Roccia del drago

Nella roccaforte dei Targaryen Daemon (Matt Smith) e Rhaenyra (Emma D’arcy) vengono raggiunti da Rhaenys (Eve Best), fuggita sul dorso del suo drago Meleys nel finale del nono episodio, e che porta la notizia della morte del re Viserys Targaryen (Paddy Considine) e dell’incoronazione di Aegon II (Tom Glynn-Carney) come suo successore. Una notizia che scaturisce le ire di Daemon, convinto che i Verdi abbiano assassinato suo fratello, e che manda Rhaenyra in un travaglio prematuro dove perde la figlia.

Un parto che ricorda quello della defunta madre Aemma, morta per complicazioni dovute a questo, ma a cui Rhaenyra decide di reagire forzando la nascita e portando il bambino a nascere morto. Una decisione presa in seguito alla consapevolezza di non poter perdere il controllo come regina e del bisogno di avere la mente lucida.

Capiamo anche meglio le motivazioni che hanno portato Rhaenys a non uccidere i Verdi durante la cerimonia di incoronazione. La signora di Driftmark spiega infatti che non è sua intenzione dare il via alla guerra versando il primo sangue e che sarà suo marito Corlys Velaryon (Steve Toussaint), in guarigione e di ritorno vittorioso dalle Steptones, a decidere la loro posizione in questa guerra.

Lunga vita alla regina

Un’incoronazione decisamente diversa rispetto a quella dell’usurpatore quella di Rhaenyra, preceduta dal funerale per la morte della figlia morta prematura e tra gli scogli di Roccia del Drago.

Un’incoronazione significativa in quanto ser Errick Cargyll (Elliott Tittensor), arrivato dopo aver liberato Rhaenys ed essere scappato da Approdo del Re, porta con sé la corona del defunto padre Viserys Targaryen poggiandola così sul capo di Rhaenyra.

Una corona però non fa il re (o la regina) e così la fazione dei neri si riunisce per fare la conta degli alleati e inviare i corvi alle famiglie nobiliari di Westeros, escludendo i Lannister sicuri alleati dei Verdi data la loro posizione a corte. Sicuro alleato si rivelano i Velaryon dopo che l’arrivo del Serpente del Mare Corlys Velaryon porta con sé il rinnovamento del giuramento fatto a Rhaenyra e la decisione di combattere per la fazione dei Neri.

Un’altra ricerca, di tipo diverso, è quella organizzata da Daemon per rendere efficiente il loro vantaggio in fatto di draghi. Una ricerca che lo porta a cercare quelli ancora in cattività, come il drago Vermitor che apparteneva al defunto padre Jaehaerys, ora rintanato nelle grotte di Roccia del Drago. Per sopperire alla mancanza di cavalcatori Daemon intende riunire chiunque voglia provare a cavalcare i draghi spiegando che il sangue dei Targaryen è sparso per molti bastardi nel regno.

Una proposta di pace

Arrivato come messaggero a Roccia del Drago Otto Hightower (Rhys Ifans) consegna le loro proposte di pace alla regina Rhaenyra e consegna la pagina strappata sulla Leggenda di Nymerya e le 10.000 navi Rhoynar, ricordo legato alla sua infanzia passata con l’amica e ora rivale Alicent Hightower (Olivia Cooke).

Un dono che vuole rappresentare un segno di pace tra le due e la speranza di evitare la guerra. Rhaenyra comunica che la sua decisione sarà data entro il mattino seguente ma non sembra mai davvero intenzionata ad accettarla, la sua motivazione è infatti quella di non voler essere la prima a dare il via alla guerra e passare così come la parte nel giusto agli occhi del regno.

Una motivazione mossa anche dal senso di responsabilità dato dalla profezia del ghiaccio e del fuoco. La stessa viene accennata al marito Daemon in quanto questo non capisce le motivazioni della moglie, cosa che porta però alle ire del consorte che soffoca Rhaenyra e furioso accusa il fratello di aver dato vita ad un regno debole a cause dei suoi sogni e le sue fantasie.

Un’ira mossa dalla sete di vendetta di Daemon sui Verdi ma anche per la realizzazione di non essere mai stato davvero preso sul serio come successore al trono dal fratello. Da notare anche i continui disguidi tra Rhaenyra e lo stesso Daemon sulle decisioni da prendere e come spesso il marito anticipi la regina, un ulteriore segno di insofferenza nell’uomo che anche da consorte non riesce ad avere il potere di regnare come vorrebbe.

Il via alle danze

Inviati come messaggeri per portare messaggi a Tully, Stark e Baratheon i figli di Rhaenyra, Jacaerys (Harry Collet) e Lucerys (Elliot Grihault), lasciano Roccia del Drago a bordo dei loro draghi. Un viaggio che porta il giovane Luke a Capo Tempesta dove viene preceduto però dallo zio Aemond (Ewan Mitchell) e dal suo drago Vaeghar.

Rifiutato l’appoggio a Rhaenyra in cambio di un matrimonio tra una delle sue figlie e Aemond il signore delle terre della tempesta Borros Baratheon (Roger Evans) scaccia il giovane Luke il quale scappa a cavallo del suo drago Seasmoke, inseguito però da Vaeghar e Aemond il quale vuole vedere saldato il suo debito e ottenere un occhio del nipote.

Una colluttazione in cui però i draghi disattendono gli ordini dei padroni e cominciano una lotta che culmina nell’uccisione del drago Seasmoke, dilaniato dalle fauci di Vaeghar, e portando Lucerys alla morte. Ha così fine il primo ballo della danza dei draghi che vede Aemond Targaryen essere il primo a versare del sangue in questa guerra, anche se involontariamente, e a dare il via alla guerra che dividerà tutta Westeros.