Ecco perché il finale devastante e violento di Bones and All in realtà è molto romantico

Bones and All

Taylor Russell, ha spiegato perché il finale sconvolgente e violento di questa storia d’amore è in realtà terribilmente romantico.

(*Attenzione! SPOILER per Bones and All*)

La protagonista Taylor Russell ha dato la sua spiegazione sul finale di Bones and All, raccontando come nonostante appaia particolarmente violenta abbia una nota di grande romanticismo e amore. Bones and All è l’ultimo film diretto da Luca Gudagnino, le cui opere recenti includono Chiamami col tuo nome e il remake di Suspiria.

Fondendo orrore e romanticismo, Bones and All è la storia di due giovani amanti cannibali, Lee e Maren Yearly  rispettivamente interpretati da Timothée Chalamet e Russell di Escape Room, coinvolti in un viaggio rischioso attraverso l’America degli anni Ottanta.

In un’intervista la Russell ha parlato di questa bellissima storia d’amore, soprattutto rivelando quello che vuole rivelare il finale che appare violento e scioccante nei gesti ma in realtà è romantico e davvero bello.

Con queste parole ha detto la sua ed è particolarmente condivisibile, “Il finale è un regalo che Lee fa a lei, conoscendo la loro situazione e sofferenza, in un certo modo rappresenta un atto di grande amore”.Poi prosegue, “Quando ne parlavamo ho sempre avuto l’impressione che fosse proprio così, quindi secondo me è davvero bello. Molto sentito. Nel loro essere questa versione è la più romantica”.

Bones and All

Bones an All, il finale spiegato

La giovane Maren viene abbandonata da padre che non può più sopportare la frustrazione e il pericolo di vivere accanto a una cannibale, con tutte le conseguenze disastrose che ha portato alle loro vita. Così lei si ritrova completamente sola e decide di mettersi in viaggio per trovare sua madre, la speranza è quella di trovare le risposte alle troppe domande che le frullano in mente.

Durante il percorso di crescita personale incontra diversi personaggio a lei simili, ovvero cannibali e da ognuno di loro apprende qualcosa, tra questi il vecchio e inquietante Sully, interpretato da Mark Rylance, e ovviamente il giovane e carismatico Lee, con il quale trova subito una profonda affinità che si trasforma in amore.

Bones and All

Le basi perfette per un finale a sorpresa

Nonostante la storia si ponga fin da subito come non convenzionale, la trama pone subito le basi per un finale assolutamente a sorpresa sulle note di una storia d’amore tra cannibali. Il loro viaggio è turbolento ma verso la fine riescono a trovare una stabilità cercando di dimenticarsi del passato per iniziare una nuova vita alla luce del sole. Purtroppo tutto viene distrutto quando ricompare Sully, lui è ovviamente psicopatico ed è infuriato con la giovane per averlo abbandonato tempo prima.

Sally irrompe nella casa dove abitano i due quando Maren è sola e la minaccia di ucciderla, in un attimo compare Lee sulla soglia della porta e in un gesto eroico la salva da quella che sembrava una situazione molto pericolosa, nel farlo però viene pugnalato al petto.

La morte di Lee e il significato del suo gesto

Lee sta morendo, ormai capisce che per lui non ci sono più speranze così chede a Maren di mangialo, inizialmente lei è riluttante e nonostante la pellicola tagli in quel momento sull’appartamento, capiamo che ha deciso di rispettare il desiderio del ragazzo, nonostante Bones and All non espliciti latto cannibale ci arriva tutto il pathos di quel momento e la giovane mangia l’amato “fino all’osso”.

Il finale sorprendente in realtà è la chiusura perfetta della loro storia d’amore perché Lee le da il permesso di mangiare il suo corpo e per quanto ovviamente appaia disturbante per il pubblico, in realtà se lo si guarda dal loro punto di vista appare come l’ultimo atto d’amore. Abbiamo visto i cannibali del film avere un desiderio profondo di mangiare chiunque abbiano a portata di mano, aggiungendo a questo desidero anche il loro folle innamoramento, rende il pasto di Maren il migliore della sua vita diventando un tutt’uno con l’altro.

La nostra recensione direttamente da Venezia