Come per Disincanto: un film che vi lascerà disillusi. Recensione

Ritorniamo nel mondo che combina la realtà alla fantasia per vedere che cosa è andato storto in Come per Disincanto.

Come per Disincanto è il sequel del film Come d’Incanto, uscito nel 2007. La storia narra le vicende di una principessa delle fiabe catapultata dal suo mondo fatato a quello reale e confusionario della realtà. Dopo varie peripezie, riesce a trovare il vero amore. Il sequel tratta del dopo il classico “e vissero per sempre felici e contenti” e si ambienta esattamente 15 anni dopo.

Giselle (Amy Adams, famosa attrice per film come Una notte al museo 2-La fuga e Big Eyes) vive a New York ormai da 15 anni, insieme al suo amato marito Robert (Patrick Dempsey, noto attore che ha recitato in molti film come Scream 3 e Transformers 3) e sua figlia Morgan. Nel corso di questi anni è nata anche una piccola bambina, di nome Sofia.

Sebbene la vita sia felice e spensierata, per Giselle New York è diventata troppo caotica e “reale” per continuare a viverci. Così, riesce a persuadere tutta la famiglia (o quasi, dal momento che Morgan è contraria) a trasferirsi a Monroeville, una cittadina che sembra essere uscita da un libro di fiabe.

Qui, la famiglia vive in una casa con le fattezze di un castello, immersa nel loro giardino privato, ma dev’essere ristrutturata da cima a fondo. A dare loro il benvenuto nella nuova dimora è Malvina Monroe, una sorta di ape regina del luogo, dal momento che è la persona più influente in città e dirige le cose più importanti.

Inoltre, tornando alla famiglia di Giselle, il lavoro di Robert è ancora nella Grande Mela; perciò, deve alzarsi tutte le mattine alle 5 e prendere il treno, diventando, così, il tipico pendolare stufo della vita. Morgan, dal canto suo, deve affrontare i classici problemi da adolescente e, quindi, si vede costretta a ricominciare tutto daccapo: scuola, amici e capire che cosa fare in quel posto troppo bello per essere vero.

L’unica che sembra essere contenta del trasferimento è Giselle, anche se non impiega molto tempo a capire che i suoi cari sono infelici. Allora decide di fare dei grossi cambiamenti: impugna la bacchetta magica che i suoi amici da Andalasia (luogo d’origine di Giselle) hanno regalato alla piccola Sofia ed esprime il desiderio di poter vivere come se tutto e tutti fossero in una fiaba. Il desiderio si avvera e cominciano i problemi.

Robert diventa un baldo e prode cavaliere, che aiuta le persone in pericolo con la sua fidata spada; Morgan diventa la Cenerentola di turno, allegra anche se vessata di continuo e Giselle diventa la matrigna che tormenta la figliastra, dato che, nella realtà, Morgan non ha la mamma e Giselle ha preso questo ruolo. Tuttavia, Monroeville adesso ha ben due donne malvagie e ambiziose: Malvina, che è diventata la Regina cattiva del regno, e Giselle, che vuole rubarle il trono a tutti i costi.

L’incantesimo che ha cambiato la realtà, però, aveva bisogno di troppa magia per potersi realizzare, e così ha attinto dalla fonte di potere dal regno magico più vicino, ovvero Andalasia. Gli amici di Giselle e Robert che abitano lì ne stanno subendo le conseguenze, perché il loro regno si sta distruggendo. Per ottemperare all’errore, in buona fede, di Giselle, è necessario annullare l’incantesimo entro lo scoccare della mezzanotte.

Purtroppo, però, l’ex principessina buona e gentile, adesso è accecata dalla sete di potere e inizia uno scontro a colpi di magia contro la Regina Malvina. Tuttavia, Giselle viene sconfitta, Malvina ha avuto la meglio, Monroeville sta inglobando Andalasia e l’unica persona che potrebbe fare qualcosa è Morgan.

Sebbene la bacchetta magica possa essere utilizzata solamente da un vero figlio (o una vera figlia) di Andalasia, Giselle, nei suoi ultimi attimi di lucidità, invita Morgan ha salvarli tutti, annullando il suo sciocco desiderio di vivere per forza come nelle fiabe. La giovane adolescente sarà in grado di riportare tutto alla normalità?

Il film è diretto da Adam Shankman, noto regista di film come Missione tata e Hairspray-Grasso è bello. La produzione è della Walt Disney Pictures, Right Coast Productions, Andalasia Productions e Josephson Productions, mentre la sceneggiatura appartiene a Richard LaGravenese, Scott Neustadter, Micheal H. Weber e allo stesso regista Shankman.

Come per Disincanto è un film di genere commedia romantica con una sfumatura di musical. Essendo il sequel di Come d’Incanto, si potrebbe pensare che il regista sia il medesimo; invece, non lo è, perché la prima pellicola è stata diretta da Kevin Lima, mentre questa da Adam Shankman.

Quando si cambia il regista di un’opera, anche se il successore prova ad avvicinarsi il più possibile al lavoro precedente, si nota immediatamente. Ad esempio, in questo film l’elemento canoro è molto più presente che nel primo. Forse anche troppo. Ci sono più parti cantate che parlate, e questo può andar bene per un musical, ma non per un film che era stato ideato come un mix tra commedia e cartone animato, con qualche canzoncina qua e là.

Inoltre, le parti animate che si vedono qui non sono propriamente all’altezza di quelle che abbiamo visto nel primo film: per prima cosa, ne abbiamo di meno, e poi non sono belle e magiche come le altre.

Questa pellicola è come se fosse una brutta copia della prima: i personaggi e le situazioni sono stereotipate all’ennesima potenza; Robert, quando la realtà cambia in fiaba, diventa la copia esatta di Edward (l’amico principe di Andalasia che nel primo film doveva sposare Giselle), Morgan, benché abbia il ruolo di nuova arrivata a scuola, e quindi estranea e ignorata, attira subito l’attenzione del belloccio di turno e Amy Adams, sebbene sia molto brava nell’interpretare la doppia personalità di brava e cattiva principessa, non è il ruolo adatto a lei.

Ci sono molte lacune ed elementi che potevano essere riempite, le prime, ed evitati, i secondi. Tuttavia, abbiamo anche degli elementi graditi in questo film. Per chi è ferrato di film e cartoni della Disney, troverà divertente cercare di individuare i numerosi “easter eggs” (ovvero, riferimenti nascosti) che invocano la memoria di altri cartoni.

Ad esempio, quando Malvina cerca tra le sue cose un modo per eliminare Giselle, possiamo vedere il fuso della Bella Addormentata nel bosco, la rosa sottovetro della Bella e la Bestia, le boccette di strani liquidi colorati con l’etichetta “drink me” di Alice nel Paese delle Meraviglie e la mela avvelenata di Biancaneve. Durante il corso del film, ne potete trovare degli altri; anche nei personaggi stessi. Quindi, aguzzate bene la vista.

Per concludere, chi ha già visto il primo film ed è curioso di vedere il secondo, è consigliabile farlo. Badate bene, però, che potrebbe non rispondere del tutto alle vostre aspettative. Ad ogni modo, non è sgradito passare due orette in compagnia dei personaggi delle fiabe, mescolati con la realtà e viceversa.