La vita bugiarda degli adulti. Elena Ferrante e Edoardo De Angelis sono il mix vincente. Recensione

Il 2023 è iniziato con l’arrivo su Netflix di una serie televisiva molto attesa: La Vita Bugiarda degli Adulti tratta dall’ultimo romanzo di Elena Ferrante e diretta da Edoardo De Angelis.

La vita bugiarda degli adulti

Di questa autrice si parla da anni ormai, da quando L’amica geniale arrivò nell’ormai lontano 2011 a sconvolgere l’esistenza di tutti, anche di quelli che non volevano saperne niente. Perché Elena Ferrante fa così, ti smuove e ti sconvolge, ti turba quando vuoi solo essere lasciata nel tuo torpore e ti costringe a guardare cose brutte ma vere.  

Non è un caso se l’ultimo episodio dei sei che compongono questa storia si intitola “Verità”, ed è proprio un viaggio verso la verità quello che compie la giovane Giannina, il percorso che la conduce verso l’esplorazione di se stessa e una maggiore consapevolezza che in modo retorico potremmo chiamare “educazione sentimentale”.

Ma per potersi conoscere veramente bene, si deve fare i conti con le proprie origini e se vivi nella parte buona della città non vuol dire che sei tutta buona, le tue radici possono affondare in un pantano, in luoghi dai quali ti hanno protetta ma ti servono, però ti devi sporcare per conoscerli e per conoscere te stessa.

È questo che fa Giovanna, interpretata da Giordana Marengo, scende all’inferno per riemergere spezzando le catene di ipocrisia che la tenevano legata e sentirsi libera di essere quello che vuole ma soprattutto non essere come gli adulti che vivono una vita fatta di bugie.

A guidarla in questo percorso come figura archetipica di un viaggio che quasi si può definire mitologico c’è zia Vittoria (Valeria Golino), la zia scomoda, quella di cui ci si deve vergognare, quella che ti guarda negli occhi e ti dice le cose come stanno.

Tutto inizia per una frase infelice del padre di Giovanna, qui interpretato da Alessandro Preziosi, il quale dice alla moglie (Pina Turco) che la figlia sta facendo la stessa faccia di Vittoria e allora Giovanna che sente tutto cade in un vortice di insicurezze e come Vitangelo Moscarda di Uno, nessuno e centomila le basta un dettaglio per vedersi una faccia diversa, per non riconoscersi più o almeno per non conoscersi come si era conosciuta fin ora e scorgere nello specchio un’estranea.

Deve conoscere zia Vittoria e deve farlo presto, i genitori loro malgrado glielo permettono ma Giovanna non può immaginare che conoscere sua zia è come entrare nella tana del coniglio, le si aprirà un mondo fantastico e crudele allo stesso tempo, dal quale ne uscirà cresciuta e un po’ ammaccata.

Un viaggio emotivo e sonoro

Inutile dire che come molte storie di Elena Ferrante anche questa vi terrà incollati allo schermo, e aggiungo alle pagine se penserete di leggere il romanzo. Ma preciso che questa volta anziché necessario il romanzo può essere di accompagnamento, perché Edoardo De Angelis restituisce sì la storia che ha letto ma soprattutto ne riesce a rappresentare le atmosfere e dunque è come un percorso emotivo (e aggiungo musicale) nel mondo scritto da Elena Ferrante.

Per questa ragione non c’è nulla da temere se non avete letto il libro, anzi, credo che questo sia uno dei rari casi in cui, se vi dovesse capitare di leggere il libro dopo aver visto la serie, sarà come vedere una sorta di seguito o di approfondimento di La vita bugiarda degli adulti.

Ho accennato alla musica e ho parlato di viaggio musicale

Edoardo De Angelis non ha sottovalutato un elemento importante di una storia, la colonna sonora che in questo caso è perfettamente cucita sulla storia. Così tra ritmi popolari, nuove melodie e memorie di un Paese che ricordava ancora di essere stato partigiano (ricordiamo che la storia si svolge agli inizi degli anni Ottanta, all’indomani degli anni di piombo), il viaggio nella crescita di Giovanna e nelle sue emozioni e sviluppato ancora meglio.

Edoardo De Angelis sembra essere il regista adatto, a giudicare almeno dalla riuscita di questo prodotto, che può raccontare i mondi e i volti di Elena Ferrante con la stessa crudezza e violenza che lei (o chiunque sia) usa nelle parole. Perché De Angelis come abbiamo visto anche in suoi altri prodotti riesce a mantenersi sempre in equilibrio tra un’onesta e cruda realtà e una sublime poesia che a volte sfiora perfino il fantastico.

Ogni interprete della serie ha il proprio personaggio cucito addosso e certamente Valeria Golino, insieme alla protagonista Giordana Marengo, è quello che alla fine si ama di più. Le uniche cose che potrebbero stonare in alcuni momenti sono la verbosità di certe frasi poco verosimili nel quotidiano, ma è Elena Ferrante e non un’esordiente, dunque ce le facciamo andare bene e il fatto che alcuni passaggi temporali vengano risolti in poche sequenze, per ragioni produttive e perché in questo caso si tratta di un solo libro e non di quattro come fu il caso de L’amica geniale.

Se volte saperne di più di Elena Ferrante come autrice, di De Angelis come regista e non volete vedere la solita Napoli e scoprire quanto può essere ipocrita questa città, La vita bugiarda degli adulti è la serie giusta e sei episodi scivoleranno in un solo giorno.