One Piece live-action: Netflix rischia di cadere nel tranello di Game of Thrones | Disastro assicurato?

Netflix ha rilasciato da poco delle immagini promozionali per la serie live-action adattata da uno dei manga più famosi di tutti i tempi, One Piece. Il dubbio di tutti gli appassionati è: come farà Netflix a gestire l’incredibile longevità di One Piece?

Uno degli adattamenti più coraggiosi di sempre

Quando si pensa ad adattamenti audiovisivi leggendari ci sono vari prodotti che vengono alla mente. Come non pensare a Il signore degli anelli di Peter Jackson, mastodontica trilogia che ha avuto l’audacia di girare tre film di quella portata tutti insieme. Altri esempi positivi nel campo cinematografico – sempre dal punto di vista dell’ambizione – sono sicuramente Il padrinoHarry Potter o il recente Dune di Villeneuve.

In televisione l’esempio più famoso è di certo Game of Thrones (Il trono di spade), adattamento della serie letteraria fantasy Cronache del ghiaccio e del fuoco di George R. R. Martin. Il caso Il trono di spade ha offerto però tanti esempi positivi per la TV quanti negativi: la serie è tristemente ricordata per il suo declino qualitativo dal punto di vista della scrittura nelle stagioni finali.

Questa discesa – che vogliamo ribadire, riguardò soltanto la profondità narrativa e nient’altro – non avvenne per caso. Lo staff si ritrovò privo di materiale originale e dovette scrivere la conclusione con solo delle linee guida ad aiutarli. Questo è uno degli scenari che spaventa di più gli appassionati di One Piece.

L’agguerrita fan-base di One Piece 

I fan del manga di Eiichirō Oda sono fra le community più fedeli di sempre. One Piece è nato nel 1997 e da allora è diventato il manga più venduto della storia con più di 320 milioni di copie vendute. È solo logico che i suoi fan siano fortemente legati a quel mondo e a quei personaggi. Alcuni lettori hanno seguito One Piece dalla loro infanzia all’età adulta.

Approcciarsi ad un’opera così grande è un’operazione estremamente delicata. La fan-base si è spaccata a metà solo a partire dall’annuncio di due anni fa di Netflix, e non si è visto praticamente ancora nulla se non le scelte di casting: Iñaki Godoy come Luffy, Mackenyu come Roronoa Zoro, Emily Rudd come Nami, Jacob Romero Gibson come Usopp e Taz Skylar come Sanji.

Quanto manca al finale di One Piece?

Il manga di One Piece è attualmente al capitolo 1073. Da poche settimane si è entrati nel nuovo arco narrativo chiamato Egghead Arc, primo arco dell’ultima parte del manga, la Final Saga. Certo, si è giunti alla fase conclusiva di One Piece ma questo non toglie che c’è ancora molto da pedalare in quanto una saga può durare svariati anni.

Per la serie Netflix questo significa che c’è tempo in abbondanza per sviluppare il prodotto senza preoccuparsi di rimanere a corto di materiale originale. Per confermarlo dovremo però aspettare e capire le intenzioni di Netflix per quanto riguarda il pacing della serie. Quanto veloce sarà, e come gestiranno la mole del contenuto originale? Come amanti di Luffy e delle sue avventure non possiamo far altro che attendere e sperare.