Mindcage-Mente criminale, John Malkovich è un killer-artista ed esoterico | Recensione

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Mindcage-mente criminale

Una storia di numerosi assassini e l’indagine di una detective che ci riportano alla mente vecchi classici degli anni ’90.

Mary Kelly (Melissa Roxburgh, nota attrice per serie televisive come Manifest e Travelers) è una detective che investiga su un caso di emulazione omicida. Assieme al suo partner Jake (Martin Lawrence, noto attore per film come Bad Boys e Big Mama), Mary deve cercare il modo di capire chi si cela dietro all’imitatore di un noto serial killer che si trova dietro le sbarre.

Quest’ultimo è Lefeuvre (John Malkovich, noto attore per film come La maschera di ferro e Red), denominato L’Artista per via del suo modus operandi nell’assassinare le sue vittime ed anche per il fatto che passa la sua esistenza a dipingere. La Kelly è pronta a giocare tutte le sue carte pur di ottenere i risultati sperati e decide di collaborare con L’Artista per catturare il suo emulatore.

In questo modo, inizia l’inusuale lavoro di squadra tra la poliziotta e l’assassino. Ma oltre alle indagini, L’Artista si dedica anche all’esplorazione personale di lei. Senza però negarle anche il suo, di passato. Mary farà di tutto pur di raggiungere il suo scopo finale, sebbene questo comporti la vicinanza soffocante dell’Artista.

Mindcage-mente criminale è un film di genere thriller/psicologico uscito nelle sale cinematografiche italiane lo scorso 8 giugno. La pellicola è diretta da Mauro Borrelli ed è il suo terzo lungometraggio nelle vesti di regista. I primi suoi due film sono stati The Ghostmaker e The Recall, entrambi di genere horror.

Un film che riporta agli anni ‘90

Qualunque spettatore che sia un fan del genere thriller/psicologico non ha potuto non notare i numerosi rimandi ad alcune pellicole uscite negli anni ’90 del medesimo genere. Una detective che è costretta a collaborare con un serial killer per risolvere il suo caso più importante non vi ricorda qualcosa? Ovviamente sì e stiamo parlando de Il silenzio degli innocenti, uscito nel 1991 e diretto da Jonathan Demme.

Un ammaliante ed inquietante Anthony Hopkins nei panni del cannibale Hannibal e una tenace e determinata Jodie Foster nel ruolo di Clarice sono riemersi grazie a John Malkovich e Melissa Roxburgh. In entrambi i film, queste coppie entrano in contatto intimo tra loro (sebbene non si tocchino mai perché divisi dalle sbarre). Infatti, si tratta di un contatto mentale, dove lui analizza la mente di lei, scavando nella sua infanzia. Il parallelismo è palese, ma non reca fastidio perché è come se fosse un omaggio a quel classico cinematografico.

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Mindcage-mente criminale

Argomenti religiosi che fanno pensare a Seven

Mindcage-mente criminale ha anche alcuni rimandi ad un altro film del genere thriller/psicologico uscito negli anni ’90, vale a dire Seven. La pellicola è uscita nel 1995 ed è diretta da David Fincher: qui il parallelismo si può cogliere nei riferimenti artistici. In entrambi i film troviamo una dicotomia tra sacro e profano rappresentata dalle iconografie degli angeli e dalle opere di Hieronymus Bosch.

In Seven, gli omicidi erano rappresentativi dei sette vizi capitali, mentre in Mindcage-mente criminale l’assassino modella le sue vittime secondo raffigurazioni di angeli ed arcangeli. Questo film riporta alla mente le atmosfere delle pellicole degli anni ’90 e fa diventare tutti un po’ nostalgici. Se siete appassionati del genere, guardate Mindcage-mente criminale per gustarvi un Malkovich mefistofelico.