I Preraffaelliti a Torino – i capolavori della Tate Britain

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Siamo alle porte di un nuovo weekend lungo, quale motivo migliore per prendere la macchina o il treno e fare una gita a Torino?
E se ad aspettarvi c’è una di quelle mostre destinate a scalare le classifiche primaverili per popolarità e interesse, allora per gli appassionati dell’arte diventa quasi un obbligo e i Preraffaelliti sono calamita pura per gli amanti dell’arte britannica del XIX secolo.
Oltre 70 sono i capolavori “Preraffaelliti, l’utopia della bellezza” esposti al Palazzo Chiablese, che dopo un tour mondiale, sono arrivati a Torino per restarci dal 19 aprile al 13 luglio 2014, prima di rientrare alla Tate Britain di Londra che li custodisce in un’ala dedicata e da cui non usciranno per molti anni. L’evento è a dir poco eccezionale, presenti nella mostra icone assolute del periodo, come L’amata (La Sposa) di Dante Gabriel Rossetti, Ophelia di John Everett Millais, Sidonia von Bork 1560 di Edward Coley Burne-Jones, solo per citarne alcuni.

Dante Gabriel Rossetti, Lady Lilith, 1866–1868. Olio su tela, cm 96,5x85,1

John Everett Millais, Ofelia, 1851-1852, olio su tela. Donato nel 1894 da Sir Henry Tate © Tate, Londra 2014.
La Confraternita dei Preraffaelliti è stata la corrente artistica, trasposizione pittorica del decadentismo, che trovò spazio nel simbolismo. Formatasi in età vittoriana, precisamente nata nel settembre del 1848, da tre giovanissimi artisti John Everett, Millais, Dante Gabriel Rossetti e William Holman Hunt – decisi a ribellarsi contro il soffocante establishment dell’epoca per creare opere più vere e ispirate direttamente alla natura, alla storia, alla religione e alla letteratura. La corrente si sviluppa ed esaurisce in Gran Bretagna, in un periodo particolarmente importante sia per la società che per le arti. Andavano affermandosi valori borghesi come la fedeltà al Paese e la fede nel progresso, mentre Johann Heinrich Füssli e William Blake aprivano al romanticismo e Oscar Wilde tracciava la via al decadentismo. Contro l’accademismo della cultura ufficiale il movimento preraffaellita mirava a recuperare attraverso l’arte la semplicità e la purezza, ricche di valori spirituali dei primitivi, cioè degli artisti precedenti a Raffaello.
Per la prima volta con i Preraffaelliti, l’arte si leva dai movimenti avanguardisti per eccellenza come gli Impressionisti e guarda ad una storia più radicata nelle nostre radici, colpisce l’incredibile modernità, tanto da essere di un’attualità disarmante anche oggi.

Dante Gabriel Rossetti (1828‐1882), Proserpina, 1874 Olio su tela, cm 125,1 x 61 Donato nel 1940 da W. Graham Robertson – ©Tate, London 2014

Henry Wallis, Chatterton, 1856. Olio su tela, cm 62,2 x 93,3. Tate Britain, Londra

La mostra, curata da Alison Smith (capo curatore della sezione di arte
inglese del XIX secolo presso la Tate Britain) insieme a Caroline Corbeau-Parsons (Assistente Curatore, Arte Inglese 1850-1915) allestita nello spazio mostre del Polo Reale, in Palazzo Chiablese, si presenta in un classico stile vittoriano, piuttosto buio, le superfici specchiate e arabescate avvolgono e seducono i visitatori. Le pareti, dipinte di rosa antico e blu fanno da percorso attraverso le sette sezioni: La Storia, La Religione, Il Paesaggio, La Vita Moderna, La Poesia, La Bellezza e Il Simbolismo.

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A dare un’impronta contemporanea al tutto c’è un video, a cura di Luca Beatrice, che racconta l’influenza che la Confraternita dei Preraffaelliti ha avuto sulla cultura occidentale, tra gotico e dark, a partire dagli anni ’80. Nella moda Vivienne Westwood e Alexander McQueen, nel cinema Tim Burton e Francis Ford Coppola. Nella musica soprattutto le influenze si sono percepite con un forte peso con i Joy Division, Bauhaus e The Cure “Lullaby, dall’album Disintegration, potrebbe tranquillamente fare da colonna sonora a questa mostra” ha detto Beatrice.

Un vero viaggio attraverso uno dei periodi storici e artistici più affascinanti di tutti i tempi.
Usate l’Hastag #preraf per raccontare la vostra esperienza.

Edward Burne‐Jones (1833‐1898), Sidonia von Bork 1560, 1860 Acquerello e guazzo su carta, cm 34,1 x 17,8 Lascito di W. Graham Robertson, 1948 – ©Tate, London 2014

Info:
PRERAFFAELLITI. L’utopia della bellezza

Palazzo Chiablese – Piazzetta Reale, Torino | 19 aprile 13 luglio 2014

Orari: LUN 14.30 19.30 | MAR, MER, DOM 9.30 19.30 | GIO, VEN, SAB 9.30 22.30

APERTURE FESTIVITÀ E PONTI DI PRIMAVERA

Venerdì 25 aprile: 09.30-22.30

Giovedì 1 maggio: 09.30-22.30

Lunedì 2 giugno: 09.30-19.30

Martedì 24 giugno (patrono di Torino): 09.30-19.30

Il servizio di biglietteria termina un’ora prima della chiusura.

Per qualsiasi informazione andate sul bellissimo sito www.mostrapreraffaelliti.it