Abuse: le ceramiche torturate di Laurent Craste

Le opere della serie “Abuse” dell’artista Laurent Craste, ceramista francese, a guardarle lasciano un grande senso di disorientamento. Le sue meravigliose ceramiche di stampo Neoclassico, solitamente esposte come oggetti di grande prestigio e bellezza armonica, vengono schiacciate, deformate e torturate anche con oggetti metallici e nonostante la pressione di questi “abusi” non vanno in mille pezzi, come dovrebbero vista la loro composizione. Questa teatrale collezione di porcellane sradica completamente il concetto di perfezione superflua, ogni cosa si può modellare e cambia a seconda delle pressioni subite senza necessariamente frantumarsi, gli esemplari finali non sono mai stati destinati ad essere “perfetti”, ma erano destinati a dire molto altro…

 

In termini tangibili, questo si traduce in un vaso di porcellana decorato in oro con bouquet di fiori blu delicatamente dipinti su uno sfondo bianco incontaminato gettato contro un muro, con il corpo appiattito e fissato da quattro chiodi, il suo coperchio dorato ancora aggrappato al bordo frantumato. Craste lo descrive con esattezza come “sottoporre gli oggetti a una pratica di decostruzione e violenta alterazione delle loro strutture formali”.

L’artista afferma che gli “atti vandalici” subiti da questi oggetti raccontano un tema importante come la “distruzione ideologica” che si verifica solitamente durante le rivoluzioni, come è stato per la rivoluzione culturale cinese (1966-1976) o la rivoluzione francese (1789-1799). Questi tempi di disordini costringevano la gente non solo a mettere in discussione lo status quo, ma a un esame inesorabilmente profondo che in ultima analisi li costringeva a cambiare. Esattamente come succede a questi oggetti. Da un altro punto di vista dell’artista, “Abuse” è anche il chiaro favoritismo moderno verso il design funzionale e industriale dove, l’oggetto deve avere la semplice funzione di sembrare bello, in altre parole, la funzione schiacci la bellezza.

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