Federica e Andrea di Trip.n.Roll stanno facendo il giro del mondo e questa è la loro storia

Nel 1873 Jules Verne scrisse il famosissimo libro: il giro del mondo in 80 giorni. La storia inizia con una scommessa in denaro. I protagonisti, Phileas Fogg e il suo cameriere francese Passepartout, devono riuscire a circunnavigare il globo in appena 80 giorni. Che impresa impossibile dicevano gli altri che decisero di scommettere. Eppure i due impavidi, armati di coraggio e spirito d’avventura partirono alla volta della conquista del mondo. Presero il treno da Londra delle 20:45 del 2 ottobre e rientrarono 80 giorni più tardi, sabato del 21 dicembre, attraversando, con vari mezzi l’intero globo, lasciando gli altri scommettitori del Reform Club a bocca aperta. Che impresa straordinaria e incredibile!

Se Jules Verne potesse anche solo dare una sbirciata all’avventura di Federica e Andrea di Trip.n.Roll che proprio adesso stanno facendo il giro del mondo, non in 80 giorni ma bensì ormai da 20 mesi, prenderebbe subito carta e penna e comincerebbe una nuova avventura, dove non sarebbe una scommessa il motore scatenante che spinge ad attraversare il globo ma la voglia di libertà; dove l’avventura non sta nel battere un record, ma nel saper assaporare ogni momento. Ci sarebbero nuove pagine da scrivere, nuove avventure da raccontare e un punto di vista sul mondo che Verne non avrebbe mai potuto immaginare.

Nella seconda metà dell’800 le persone rimasero incollate per giorni alle pagine del romanzo, noi oggi, nuovi fruitori della tecnologia, rimaniamo incollati alle Instagram Story di Trip.n.Roll e al loro omonimo Blog, per vedere dove questo viaggio li porterà e quanto di bello il mondo ha da offrire.

Anche io, quindi, ho una storia da raccontarvi, non ho di certo la penna di Verne, però, dalla mia ho delle vere emozioni, quelle che mi hanno trasmesso, durante una lunga chiacchierata, Federica di 29 anni e Andrea di 33 che hanno deciso di lasciare tutto, famiglie, affetti, amici e la loro comfort zone per scrivere le pagine della più grande avventura della loro vita. It’s never too late!

 

Tutto ha inizio una bellissima domenica di inizio estate, una come tante però, dove il lunedì incombe inesorabile sulla routine della vita. Cosa succede quando si sente il peso della propria vita addosso? Quando non è più possibile restare chiusi in gabbia, quando non si ha la forza di arrendersi alle convenzioni?
Si decide che è necessario cambiare. È facile? No, non c’è niente di più difficile che abbandonare la propria comfort zone per buttarsi in qualcosa che non si conosce.

Andrea non è pazzo, non ha preso un colpo di sole in quella giornata estiva, Andrea sa quello che vuole, soprattutto sa quello che non vuole e non vuole trovarsi un giorno a dire: avrei potuto ma non l’ho fatto. Da tanto tempo segue sui social e legge libri di persone che il salto nel vuoto lo hanno provato. Propone a Federica di cambiare vita, magari partendo con piccole cose come andare a vivere da un’altra parte. Ma Federica lo sa che dopo un periodo tutto torna alla normalità, lei lo ha già provato, ha vissuto un anno in Australia, non è quello di cui hanno bisogno o quello che stanno cercando. La soluzione l’hanno davanti agli occhi ma è così grande che la percezione umana fa fatica a comprenderla tutta in una sola volta.
Più passa il tempo e più vedono il quadro completo, non è impossibile, è reale, bisogna decidersi, prendere coraggio a due mani e con consapevolezza partire, destinazione: il mondo!

Nessuna persona può capire la paura che si prova a prendere una decisione così grande finché non si trova davanti al bivio, diventa una vera prova obbligatoria da affrontare: proseguo sulla mia strada spianata e semplice oppure prendo la strada buia e piena di incognite che potrebbe regalarmi un’esperienza incredibile?

Federica e Andrea hanno preso la strada dell’incognita, ci hanno messo quattro anni per cambiare direzione però è arrivato il giorno in cui hanno mosso il primo passo verso la loro nuova vita. “Anche la persona più coraggiosa, anche quella più sicura di sé dovrà passare quel momento di grande paura, però dopo sarà bellissimo, è un’emozionante indescrivibile guardarti indietro e dire ce l’ho fatta”.

 

Adesso pensate che partire per lasciare tutto sia facile dopo aver mosso il primo passo? Mai idea potrebbe essere più sbagliata, me lo ha spiegato molto bene Federica che per le prime due settimane ha sofferto molto, perché è vero che la scelta era stata presa con grande determinazione, ma quanto è difficile lasciare indietro i propri affetti? Tutti siamo abituati a partire per le vacanze o per lavoro, siamo abituati alla nostra privacy e ai confort. Non tutti riescono ad accettare l’idea che ci si possa allontanare a “tempo indeterminato”, di farsi ospitare da degli sconosciuti, di vivere alla giornata. Federica ha sofferto il distacco e il nuovo stile di vita piangendo quasi tutti i giorni per le prime due settimane. Andrea le è stato vicino ma ad un certo punto era arrivato il momento di prendere una decisione netta: mollare tutto e tornare a casa o reagire!

Il treno notturno per Mosca è stato rivelatore, Federica ha aperto gli occhi per la prima volta da quando erano partiti e si è svegliata nella sua nuova vita da protagonista, pronta a godersi l’avventura insieme ad Andrea!

Russia, Mongolia, Cina, Hong Kong, Giappone, Nepal, India, Thailandia, Laos, Vietnam, Cambogia, Malesia, Indonesia, Singapore, Australia, Nuova Zelanda, America, Messico, Belize, Guatemala, Nicaragua… (per ora) 640 giorni di viaggio partendo da mete difficili, come la Russia, dove le temperature arrivavano fino a -20°, dove essere ospiti di locali vuol dire stare in giro tutto il giorno anche al freddo. Nel viaggio hanno dovuto affrontare moltissimi spostamenti infinitamente lunghi, come 28 ore nei minivan (odiatissimi da Federica), dove si sta stipati con le gambe praticamente in gola, oppure 36 ore di pullman no stop, 36 ORE!
Anche le attese non sono uno scherzo quando si vive viaggiando, perché si sa, in tutto il mondo i mezzi fanno dei ritardi (tranne in Giappone) e dopo un po’ il fisico inizia a sentirne la stanchezza. Hanno mangiato per mesi solo riso e fagioli e poco altro, perché risparmiare è fondamentale per proseguire il più a lungo possibile, anche trovare i prezzi più vantaggiosi per i bus o gli alberghi è essenziale. Adesso, dopo 20 mesi si possono definire degli esperti, ma sicuramente trovare il prezzo migliore richiede tempo, costanza e determinazione, può essere che ci voglia anche una giornata intera per organizzare lo spostamento perfetto e trovare il pernottamento adeguato, ogni mossa è un piccola scommessa sul futuro. Insomma vi sembra una passeggiata?

Il viaggio zaino in spalla è continuato per i primi mesi senza sosta, spostandosi ogni tre massimo quattro giorni, rispettando una “tabella di marcia” rigidissima.
Dopo tre mesi di cammino si sono scontrati con un gigante inaspettato e più grande di loro: l’India. Un paese meraviglioso ma tremendamente difficile, “sembra quasi non far parte di questo pianeta”, mi raccontano. In questa tappa hanno cambiando radicalmente la loro prospettiva sul mondo. Un viaggiatore sprovveduto potrebbe trovarsi in difficoltà ad affrontare questo enorme Stato. L’India è stata rivelatrice, con le sue difficoltà e con la sua maestosità li ha accompagnati verso la meta successiva, si può dire che è esistito un viaggio prima dell’india e un viaggio dopo l’India.

Arrivare in Thailandia è stato come scoprire che si poteva ricominciare a vivere un’avventura diversa, meno frenetica e più appagante per entrambi e, attraverso le loro storie e immagini ci mostrano tutti i giorni non solo il mondo, ma l’amore e, conseguenza naturale, l’importanza dell’uno per l’altra, un legame indissolubile che li trasporta da un capo all’altro del globo. Viaggiare insieme vuol dire anche sentirsi responsabili reciprocamente, Andrea e Federica sanno benissimo che quando le situazioni diventano difficili è proprio allora che devono mostrarsi più forti, il loro viaggiare insieme è la loro forza, il sapersi sostenere è stato il fuoco che li ha portati, e li porta, tutti i giorni a sposarsi guardandosi complici e sorridenti anche quando lo zaino pesa in modo incredibile o quando il caldo è soffocante. Sono cresciuti insieme.

Quando ripensano al loro “io” prima del viaggio si rivedono persone che, in parte, non riconoscono, pensavano di essere forti, ma nulla avrebbe potuto dargli la consapevolezza di sé stessi di oggi. Prima del viaggio erano come dei bambini, adesso giorno dopo giorno, stanno crescendo attraverso il mondo che li circonda, hanno toccato con mano quanto prima il superfluo fosse necessario a colmare un vuoto esistenziale e quanto adesso, aiutati dalla madre terra e dalle loro uniche forze, non abbiano bisogno di niente se non del necessario per vivere, cibo, acqua, amore, libertà.

Anche i loro zaini hanno subito un radicale cambiamento, sono partiti pensando di aver bisogno di tutto, durante il percorso si sono resi conto che, alleggerirsi, lasciare, regalare a chi “avere tutto” non sa neanche cosa voglia dire, è allo stesso modo un percorso, forse lungo, certo, ma meraviglioso: liberarsi degli “abiti” del passato per scoprire quanto sia liberatorio rendersi conto di che cosa abbiamo davvero bisogno. Forse di quasi niente?
Lo scopriremo seguendoli fino alla fine del viaggio quando ci sapranno dire l’esatta teoria dell’evoluzione del necessario.

Ci sono poi posti che rimarranno indimenticabili e per sempre nel loro cuore, come il Giappone con le sue meravigliose stravaganze, la Nuova Zelanda con le lande desolate, la natura incontaminata e la incredibile vita Vanlife e Guanajuato, un paesino fuori dalle tappe classiche del Messico, un vero gioiellino da cartolina, casette colorate sulla collina, mariachi in piazza e persone del posto davvero uniche, esattamente come ti immagini il Messico descritto in un romanzo.

Ma il viaggio continua e la data di rientro è fissata all’incirca per il 2020, ci sono ancora così tanti passi che devono fare, posti da scoprire e sicuramente esperienze inaspettate che li attendono, noi abbiamo la fortuna di poter sbirciare quasi tutto attraverso Instagram di Trip.n.Roll ma nessuno, a parte loro, potrà mai provare quelle emozioni: “Sembra un sogno ad occhi aperti ma quando sei davanti a un tramonto mozzafiato o dopo che hai terminato un trekking di sei ore in salita e sei sulla cima ad ammirare il panorama ti rendo conto che è tutto vero e capisci di aver sconfitto il passato, di averlo fatto davvero”.

 

Sì ragazzi, lo avete fatto davvero, state facendo sognare quasi 50mila persone, sicuramente in crescita, che da questa parte del cellulare vi osservano, vi invidiano, vi supportano e, anche se vorreste avere la sfera di cristallo per sapere come sarà il futuro una volta rientrati, dalla mia umile prospettiva, vi posso dire che avete già vinto alla lotteria della vita, il vostro futuro lo sceglierete voi come state scegliendo il vostro presente, come avete scelto di prendere in mano la vostra vita e darle una sferzata, come avete deciso di riempire le vostre giornate di una moltitudine di colori che non vedono barriere, diversità e frontiere, ma guardano al mondo con occhi e mente ben aperti. Voi forse ancora non ne avete la piena percezione, siete nel vortice più intenso della vostra vita, ma da fuori state lanciando un messaggio forte e chiaro: il mondo è di tutti! Possiamo attraversarlo, amarlo e viverlo.

Pochissimi forse potranno o avranno il coraggio di fare quello che avete fatto voi in modo così concreto, ma tutti possono guardarvi per imparare ad abbattere moltissime barriere mentali che ci costruiamo, la più grande, forse, la paura.

Mi immagino il vostro rientro come un momento di grandissima gioia, accompagnato da un altrettanto grandissimo buffet con tutti i vostri piatti preferiti, e non lo vedo come la fine di qualche cosa, avrete chiuso un capitolo, ma sarete pronti a continuare il viaggio.

Se ancora non seguite Trip.n.Roll vi lascio tutti i loro contatti: Instagram, Facebook e del Blog!