le Scuderie di Leonardo
Il foglio leonardesco della Scuderia ideale, conservato all’Institut de France

Villa Arconati non smette mai di stupirci e dopo averci accompagnato attraverso sale, saloni da ballo, giardini incredibili, ci porta alla scoperta di un altro meravigioso tesoro un luogo che si può davvero considerare una vera opera d’arte: le Scuderie di Leonardo.

Il commento che si sente più spesso dire da chi vi entra per la prima volta è «ma queste sono le scuderie?!?» Ebbene sì!
Anche in un ambiente in cui i padroni di casa Arconati avranno messo piede ben poco, tutto doveva essere esteticamente perfetto e rispecchiare l’amore per l’arte dei padroni di casa. Non è un caso, dunque, se l’acqua per l’abbeveratoio dei cavalli sgorga da una statua che raffigura il dio Nettuno, sovrastata da una decorazione in stucco che mostra il blasone Arconati.
Questo è proprio tipico dei padroni di casa: l’arte doveva essere ovunque!

Anche se i nobili Ospiti in visita probabilmente non avranno messo piede nelle scuderie, i loro attendenti avranno raccontato loro della statua classica, generando curiosità e invidia nei loro Signori. Tuttavia, in effetti pensandoci meglio, gli Ospiti degli Arconati avranno voluto visitare le scuderie! Perché? Perché le scuderie del Castellazzo sono state costruite sul modello di uno dei fogli del Codice Atlantico di Leonardo Da Vinci!

le Scuderie di Leonardo

Il foglio della “scuderia ideale” di Leonardo, che si trova attualmente in Francia. Ed è proprio dalla Francia che ci è arrivata la notizia di questa scoperta: a Chaumont-Laguiche esiste, infatti, un’altra scuderia costruita sul modello di Leonardo e la padrona di casa, Madame de Laguiche alcuni anni fa è arrivata in visita alla Villa e ha raccontato che nel corso di un progetto di restauro della sua bellissima scuderia, le avevano spiegato le similitudini con il foglio leonardesco.
Nel suo progetto Leonardo non indica le dimensioni che deve avere una scuderia “ideale”, bensì le proporzioni che la renderanno perfetta.
La scuderia di Castellazzo risponde quasi perfettamente, con uno scarto di pochi centimetri, alle indicazioni del Genio.

Un altro elemento che Leonardo indica nel suo progetto e che non può che incuriosire è un sistema di caduta del fieno dal fienile che si trova al piano superiore rispetto alla scuderia, attraverso due “canali” posizionati all’interno del muro. Il grande Genio aveva proprio pensato a tutto! E gli Arconati sono stati davvero bravi a seguire le sue indicazioni.