William Shakespeare era certamente bisessuale, uno studio lo conferma

immagine di William Shakespeare seduto alla scrivania

Uno studio appena effettuato rivela che William Shakespeare era certamente bisessuale, la notizia arriva da due ricercatori britannici, il professor Sir Stanley Wells e il dottor Paul Edmondson che analizzando i 182 componimenti poetici scritti da Shakespeare tra fine XVI e XVII secolo ne rivelano 27 dedicati senza ombra di dubbio a una figura maschile. Ovviamente non siamo interessati alla sessualità di Shakespeare in sé, essendo sostenitori della libertà di ogni individuo, ma la scoperta potrebbe mettere a riposo, una volta per tutte, uno dei grandi dibattiti della storia della letteratura. L’analisi effettuata ha portato alla luce che solo dieci dei sonetti d’amore di Shakespeare sono stati scritti a donne, meno della metà del numero rivolto agli uomini. “Il linguaggio della sessualità in alcuni sonetti, che sono decisamente indirizzati a un soggetto maschile, non ci lascia dubbi sul fatto che Shakespeare fosse bisessuale”, ha dichiarato il dottor Edmondson. Inoltre, la dedica al “fair youth” è sempre stata considerata un chiaro riferimento dell’orientamento sessuale dello scrittore tanto da essere diventato icona della letteratura queer, nonostante il suo ben che noto matrimonio con Anne Hathaway nel 1582, quando lui aveva 18 anni e lei 26 ed era incinta di diverse settimane del primo figlio, in seguito i due hanno avuto due gemelli e sono stati sposati per più di tre decenni fino alla morte del drammaturgo.

primo piano di William Shakespeare in bianco e nero

Secondo la recente teoria dei due studiosi Shakespeare, quando era lontano da Londra, si sarebbe legato a uomini a cui dedicò alcuni tra i versi più sublimi della storia della letteratura, come il Sonetto 18, dove compare il celebre verso: “Dovrei paragonarti a un giorno d’estate?”, rivolgendosi a un uomo non identificato. Ma è nel sonetto 41 che secondo i due ricercatori si cela la chiave di volta per la risoluzione del mistero, il destinatario è descritto spesso come un misterioso amico e Shakespeare ne parla esplicitamente come di bellezza oltre il gender.

Quei piacevoli peccati che tua libertà commette
quando talvolta sono assente dal tuo cuore,
ben si addicono ai tuoi anni e alla tua bellezza
perché ovunque tu vada, tentazion ti è vicina.
Tu sei di nobil cuore, quindi da conquistare
bello tu sei, e quindi da sedurre.

La curiosità su Shakespeare non è mai cessata e le indagini sono state costantemente portate avanti, non solo sul suo orientamento sessuale ma sulla sua stessa esistenza, che a oggi appare non del tutto certa quindi si potrebbe anche dichiarare: chi può dire che Shakespeare fosse un uomo, oppure chi può essere certo che fosse una sola persona e non un collettivo a cui appartenevano anche donne?
Lo stesso professor Wells, infatti ha affermato che “non è vero che c’erano solo due destinatari nei sonetti” quindi sarebbero stati scritti separatamente e indirizzati a molte persone diverse.

Insomma, le domande sul drammaturgo più famoso di tutti i tempi sono così tante che le risposte saranno sempre irrilevanti, soprattutto perché le suo/loro opere vanno oltre qualsiasi necessità di dare un genere.