Angela Chianello, 100mila follower in 24 ore. Perché scegliamo sempre il trash?

schermata della pagina instagram di Angela Chianello

Angela Chianello, la signora di “Non ce n’è coviddi” e “Buongiorno da Mondello” ha aperto il suo canale Instagram, rigorosamente con la scritta “real”, e nel giro di meno di 24 ore ha raggiunto oltre 100.000 follower. Monitorando il profilo di Instagram sulla piattaforma di Ninjalitics in poche ore è passato da 40mila a 70mila follower e così via con una media di mille follower al minuto.
Ma perché Angela, la Signora di Mondello, ha raggiunto una popolarità così incredibile in poche ore? La sua colpa è solo quella di aver fatto una figura “barbina” davanti alle telecamere di Barbara D’Urso, prendendo con molta leggerezza un dramma sociale che sta affliggendo il nostro paese, oltre che il mondo, noncurante che le sue parole avrebbero anche potuto colpire persone che invece la situazione l’hanno vissuta nel peggiore dei modi e, nonostante abbia detto che nella sua terra in Sicilia il “Coviddi” non ci sia, purtroppo c’è eccome e si è fatto sentire. Insomma non è proprio un atteggiamento che mi sentirei di promuovere in questo momento ancora così precario, eppure nonostante tutto ha raggiunto un numero incredibili di seguaci che nemmeno una strategia studiata a puntino dai migliori social media manager sarebbero riuscire a concepire, quindi la colpa della sua spropositata notorietà è nostra, non di certo della signora Angela.

Perché dare il vostro follow, o il vostro sostegno, a situazioni che spesso degenerano nel trash o nella leggerezza? Sicuramente per curiosità verso un fenomeno di decadimento sociale pensando di essere superiori alla situazione, commentando con sfregio, reputando di essere “migliori degli altri” e invece state facendo l’esatto contrario.

Quello in cui si poteva, o doveva, sperare era il desiderio di riabilitare l’immagine della signora Angela, che trovandosi un pubblico così ampio in poche ore avrebbe potuto cogliere questa grande opportunità per veicolare un messaggio opposto a quello che aveva dato, magari usando una mascherina, per andare “oggi a mare”, oppure scrivere due righe sul fatto che forse quel giorno a Mondello, presa alla sprovvista, ha sbagliato a usare quelle parole o che si è espressa male, insomma errare è umano, perseverare è diabolico. Ma ripeto, ancora più grave è la colpa di chi segue questi fenomeni evanescenti del web, sia per ammirarli sia per denigrarli.

Il punto è, perché Angela Chianello dovrebbe cambiare qualcosa se voi le state regalando la notorietà necessaria per raggiungere anche un fatturato?

Con l’immagine della signora Angela infatti adesso si possono trovare souvenir realizzati dai negozianti di Mondello che hanno reso la casalinga siciliana un’attrazione locale. Se la signora Angela chiedesse (giustamente) i diritti per lo sfruttamento della sua immagine inizierebbe a guadagnare, cosa che hanno già fatto gli avvoltoi più navigati del web, con le maglie con la sua immagine, i remix, i profili non “real” e pagine le ufficiali che hanno sfruttato la clip che la vede protagonista per aumentare follower e visualizzazioni facendoci soldi.

A quanto ne sappiamo, a oggi Angela Chianello non ha ancora sfruttato la potenzialità del suo business, ma a breve potrebbe arrivarle qualche voce, intanto è stata ospite di Barbara D’Urso per ritrattare le sue dichiarazioni e si era espressa così, “Ho detto che non ce n’è Covid, non intendevo dire che il virus non esiste” e poi continua “Ho una bambina da tutelare” quindi la sua frase era rivolta, in modo errato, a non turbare la quiete della sua bambina. Non si può nemmeno quindi annoverarla tra quei pazzi negazionisti che hanno manifestato proprio il 5 settembre con lo slogan No Mask la signora di Mondello non ha nulla a che vedere con scelte sociali o politiche, quindi voi che ne fate un’icona, state sfruttando solamente un suo scivolone per ridere alle sue spalle, ingrassando le tasche di chi utilizza questi cliché per fare carne da macello.

È davvero questo che vogliamo per la nostra società: cyberbullismo, derisione, decadimento sociale?