Will Smith: su Netflix la docuserie Amend: The Fight For America

Will Smith crede che la strada verso l’uguaglianza per tutti in America sia attraverso una comprensione più profonda della storia costituzionale. Nel commovente trailer della docuserie targata Netflix, Amend: The Fight For America, basata sul 14° emendamento in cui Smith vesti i panni di produttore e anfitrione, nel senso che fa proprio gli onori di casa più che condurre, ci accompagna in quella che si rivelerà una visita tanto inedita quanto approfondita dell’emendamento su cui si fonda il concetto di libertà e uguaglianza, “Everyone in America gets equal protection”, viene ripetuto diverse volte, nel 14° emendamento c’è una promessa di uguaglianza per chiunque, la si legge chiaramente nelle parole “siamo tutti meritevoli di empatia e dignità”, concetto che dovrebbe essere la base degli Stati Uniti oltre che del mondo intero. Per chi non conoscesse il 14° emendamento qualche cenno per comprenderne il significato: è stato proposto il 13 giugno 1866, poi ratificato il 9 luglio 1868, è stato approvato con lo scopo di garantire i diritti degli ex schiavi, diventando poi il fulcro attorno cui dovrebbero ruotare il giusto processo e la clausola di uguale protezione nelle leggi di ciascuno Stato. Purtroppo si vede necessario l’uso del condizionale perché quello che la Storia ci sta raccontando si distanzia fortemente da quel concetto, ed è proprio questo gap che ci verrà spiegato in Amend: The Fight for America. Verranno toccati temi che stanno a cuore al Black Lives Matter, il movimento attivista internazionale impegnato nella lotta contro il razzismo che diventa in parte protagonista di questo progetto televisivo.

Amend: The Fight For America

“Words can change the world”, dice Will Smith giocando sull’assonanza delle parole inglesi word e world, dove una sola lettera fa la differenza tra quello che è la parola e quello che è il mondo, ma sono proprio le parole che possono davvero cambiare il mondo, questo l’obiettivo del lavoro di Will Smith. Ma non sarà da solo in questo viaggio, per dare vita ai discorsi e agli scritti di personalità fondamentali come Frederick Douglass, Martin Luther King e Ruth Bader Ginsburg, il team di produzione di Fight For America si è affidato a un cast di star tra cui Mahershala Ali, Diane Lane, Samuel L. Jackson e Pedro Pascal, alcuni tra i nomi di spicco che appaiono nel trailer rilasciato all’inizio di questo mese, ma il variegato cast va ancora più in profondità, includendo attori provenienti da gruppi che sono stati storicamente discriminati o sottorappresentati a Hollywood, come l’attore e sostenitore LGBTQ+ Laverne Cox, l’attore nativo americano Graham Greene e la comica australiana Hannah Gadsby, che con il suo stand-up special Nanette ha raccontato esperienze personali di violenza sessuale e l’omofobia, troviamo anche la sostenitrice della riforma dell’immigrazione e l’attrice di Orange Is the New Black, Diane Guerrero, così come l’attore di Fresh Off the Boat, Randall Park e la creatrice di Master of None, Lena Waithe.

Amend: The Fight For America sul set

“Sono onorato di presentare Amend: The Fight for America. Viviamo in tempi senza precedenti come società, come Paese e come famiglie. Credo che la condivisione della comprensione personale e storica siano la scintilla imperativa che accende le fiamme della compassione e della guarigione, disperatamente necessarie”. Ha detto Will Smith in un comunicato redatto insieme al comico e presentatore del Daily Show, Larry Wilmore, tra gli ideatori della serie.

Wilmore ha recentemente parlato della realizzazione dell’innovativa serie che mescola le interviste ai personaggi con filmati, letture drammatiche e commedia, per arrivare a ottenere uno spettacolo tanto divertente quanto istruttivo, “La gente potrebbe addormentarsi al secondo episodio se ci si limitasse a raccontare la cronologia dei fatti”, ha detto Wilmore per spiegare la struttura unica di Amend. “Ci sarà un aspetto più scenografico, con un po’ di umorismo e forse della musica, tutte cose che partono dal semplice parlarne per far nascere delle conversazioni”.