Taboo, 10 motivi per cui devi guardare subito questa serie su Netflix

Taboo è una di quelle serie Tv che non ci si può perdere perché prende un dramma d’epoca e lo infonde di mistero colpi di scena.

Taboo

La miniserie Taboo potrebbe essere un dei più grandi prodotti degli ultimi tempi proprio per la storia geniale e il cast stellare, eppure finora è passata inspiegabilmente inosservata. Si tratta di una storia di vendetta dai retroscena drammatici che vede come protagonista un grandioso Tom Hardy immerso in quello che sembra inizialmente un dramma d’epoca, ma racconta una storia thriller ed esoterica senza precedenti.

Una serie tv imperdibile per diversi motivi, ecco perché dovete guardare Taboo

Tom Hardy è protagonista e co-sceneggiatore

Taboo

I fan di Tom Hardy non possono perdersela perché da tutto il meglio di se stesso, sia nell’interpretazione sia nella sua prestanza fisica nei panni del protagonista James Delaney, erede di un impero commerciale nel XIX secolo. Il suo personaggio è taciturno, aggressivo, rancoroso e macchinatore, i suoi dialoghi sono quasi un rantolo di rabbia in slang cockney dove la recitazione raggiunge un livello superiore. Co-scritta con il pare, pare che sia nata dalle storie della buonanotte della famiglia Hardy.

Il cast è impressionante

Taboo

La serie è costellata di star di grandissimo successo e dalla bravura rara e tra questi riconoscerete Jonathan Pryce nel ruolo di Sir Stuart Strange, l’antagonista principale e capo della Compagnia delle Indie Orientali. Oltre a lui è da citare la presenza di Tom Hollander, il chimico da temperamento coinvolgente e forse quello con le battute più interessanti. Inoltre troviamo Oona Chaplin, nientemeno che la nipote proprio di Charlie Chaplin, interpreta la sorella del protagonista in un ruolo molto complesso. Questi solo per citarne alcuni.

La storia è davvero unica

Taboo

Al centro di tutto abbiamo James Delaney, il suo lascito famigliare dopo la morte del padre è un pezzo di terra che interessa diverse parti soprattutto per la sua posizione strategica a livello commerciale e politico, così inizia uno scontro su diversi livelli tra Delaney, l’impero britannico e la Compagnia delle Indie Orientali. Hardy ha scritto la storia in modo che tutti si troviamo contro tutti in una guerra all’ultimo sangue dal punto di vista fisico e intellettuale. Un vero gioco di potere.

Inoltre il protagonista nasconde un passato misterioso dove sono coinvolte la magia, il cannibalismo e l’assassinio, questo lo porta a desiderare solo la vendetta, qualsiasi sia il prezzo da pagare per ottenerla.

Non manca il soprannaturale

Sono proprio le origini misteriose di James Delaney a celare un mistero soprannaturale e negli episodi viene esplorato poco per volta, creando una sottotrama difficile da capire fino alla fine, lo stesso protagonista sta cercando delle risposte e per questo si sottopone a rituali con pratiche simili al voodoo con esperimenti allucinogeni.

Imparerete un sacco di storia

Al centro della storia vediamo la Compagnia delle Indie Orientali e se quello che sapete lo avete appreso dai Pirati dei Caraibi, preparatevi a rimettervi in pari, durante gli episodi ci sono spiegazioni molto dettagliate su quella che era realmente questa compagnia nel momento dei suo apice di potere nel 1800 e cosa comportava per la Corona britannica e il suo potere commerciale.

Inoltre viene esplorato il nascente commercio dell’America provando a diventare un potente rivale affermando il proprio dominio sulle esportazioni dei frutti della loro terra, quello che successe dopo i decenni di guerra rivoluzionaria furono devastanti e caotici e portarono a cambiamenti importanti per la storia del Paese.

L’atmosfera è mutevole e dannata

Sicuramente uno dei motivi per cui vi ricorderete di Taboo è per le sue stmosfere che cambiano continuamente di intensità spostandosi da un personaggi all’altro e sicuramente alcune scene sono davvero cruente, si tratta di una storia incentrata sulla vendetta più spietata con lo sfondo di un’epoca gotica.

La direzione artistica ha tatto un lavoro magistrale per portare esattamente l’atmosfera che voleva trasmettere e le imagini hanno un forte impatto sullo spettatore tra spavento, disgusto, curiosità e terrore.

È una strana storia famigliare

Anche se sembra incredibile il cuore della storia è la famiglia, dove non manca l’amore ma è assolutamente disfunzionale, al centro di una delle trame scopriamo che è proprio la madre americano-indiana del protagonista a movere le sue azioni, proprio per la sua eredità culturale James ha un conflitto interiore potentissimo con il defunto padre. Non mancano anche gli incesti e scene al limite del surreale dove vediamo Hardy vagare per la foresta facendo rituali in perizoma.

I costumi sono spettacolari

I costumi sono molto fedeli a quelli che dell’epoca della Reggenza senza però essere completamente ispirati, infatti ogni personaggi ha un guardarobaq che racconta molto di più della sua storia, piuttosto di essere completamente federe ai vestiti del tempo. Questo aggiunge di personalità tutta l’intera vicenda con abiti sontuosi e molto espressivi.

La scenografia è incredibile

È proprio grazie alla scenografia che tutta la vicenda prende forma, in ogni dettagli c’è il diavolo a metterci lo zampino e quasi tutte le scene sembrano dei dipinti da ammirare mettendo in pausa, come le stradi di Londra, le galere torbide in cui venivano portati gli schiavi sulle navi tutto viene ricreato con grande accuratezza sullo sfondo dei protagonisti e le loro battaglie interiori.

La seconda volta è ancora meglio

Taboo

Sicuramente alla fine della stagione avrete quasi la necessità di ripartire dal primo episodio, questo perché Taboo è una di quelle serie che rende ancora di più dopo una seconda visione, alcuni dettagli sfuggono alla prima visione proprio perché si è concentrati a cercare di capire cosa stia succedendo, infatti anche i titoli cambiano ad ogni episodio dando indizi precisi su quello che accadrà, il tono degli episodi cambia con il proseguire degli stessi tra horror e fiaba e tutto sembra essere qualcosa che alla fine non è.