La Ruota del Tempo: questo cambiamento dal libro sarà davvero meglio?

La ruota del tempo

La prima stagione de La Ruota del Tempo ha adattato il primo romanzo della saga, ma ha optato per una grossa modifica al finale.

La ruota del tempo è la serie di casa Amazon Prime Video che si è preposto l’ambizioso obiettivo di portare sul piccolo schermo la colossale saga fantasy scritta Robert Jordan dal 1990 al 2006 e poi completata da Brandon Sanderson, altra autorità nel mondo del fantasy, dopo la scomparsa di Jordan. Il mondo de La ruota del tempo è immenso, pieno di fitti intrighi politici, battaglie militari su grande scala, creature di tutti i tipi e tanta magia.

La prima stagione ha adattato il primo volume della saga, L’occhio del mondo, ma nel finale ha scelto di applicare una modifica sostanziale rispetto al romanzo. In quest’ultimo Rand e la sua compagnia arrivano all’Occhio del Mondo e vi trovano due Reietti ad aspettarli, Balthamel ed Aginor. Il primo viene ucciso dall’Uomo Verde, l’ultimo dei Nym (un golem creato magicamente), che sacrifica sé stesso nell’impresa; Aginor, invece, assorbe troppo potere magico e ne rimane consumato. Questi due antagonisti, insieme al Nym, sono però assenti dalla serie.

Fares Fares è Ishamael

L’assenza dei due Reietti potrebbe far bene alla serie

Balthamel ed Aginor sono i primi Reietti con cui Rand e gli altri hanno un confronto diretto. La nomea dei Reietti è quella di maghi potentissimi ed oscuri, votati al servizio del Tenebroso, e vedere la morte di entrambi solo nella prima stagione potrebbe indebolire il concetto di “Reietto” nelle stagioni a venire, quando entreranno in gioco personaggi del calibro di Lanfear, Rahvin, Asmodean o Graendal (qualcun altro potrebbe venir tagliato, in quanto nell’Episodio 5 vengono mostrare solo otto statue dei Reietti invece che tredici).

Per fare un paragone con un’altra gigantesca opera fantasy ed il suo adattamento, esaminiamo l’Unico Anello de Il signore degli anelli e come Peter Jackson ha gestito la sua influenza. Nella Trilogia manca infatti Tom Bombadil, che nel libro incontra presto Frodo ma si disinteressa dell’Anello; se nel libro questa scelta può funzionare, al cinema avrebbe diminuito la minaccia della corruzione dell’Anello, indebolendo anche la narrazione. Inoltre Jackson introduce anche un senso di tentazione da parte di Faramir, che anch’esso non cede alla corruzione dell’Anello nella versione cartacea.

Tre delle otto statue dei Reietti (probabilmente Moghedien/Mesaana, Semirhage e Sammael)

Il vero problema de La ruota del tempo

La ruota del tempo è una saga dalla narrazione lenta, uno slow burn che si prende i suoi tempi per costruire personaggi e momenti di tensione che esploderanno poi improvvisamente in pochi momenti di rara epicità. Trasformare questo in una serie da appena otto episodi a stagione è difficile ed ha avuto delle conseguenze. Semplicemente la serie non ha abbastanza tempo per far crescere un senso di pericolo e poi farlo esplodere, ma deve andare subito al dunque.

Balthamel ed Aginor nel libro funzionano per due motivi: il primo è che Robert Jordan con L’occhio del mondo non sapeva di star scrivendo una saga e doveva quindi rendere il finale autoconclusivo; il secondo è che, sebbene i due Reietti muoiano nel giro di due capitoli, l’intensità della narrazione – potenziata da tutto lo slow burn precedente – è tale da rimanere comunque impressionante. Qualcosa che lo show riuscirà difficilmente a restituire.

La seconda stagione de La ruota del tempo arriverà su Prime Video il 1 settembre 2023.