Come il Covid-19 sta cambiando le nostre abitudini su Internet

Mentre l’emergenza Covid-19 non si è ancora del tutto fermata, possiamo già notare i  cambiamenti che ha causato nella vita di tutti i giorni. Senza entrare nel merito di dibattitti più complessi e ancora in fase di elaborazione come lavoro e scuola, possiamo di certo analizzare un altro aspetto che si è rivelato fondamentale durante questi mesi: internet e la tecnologia. Internet ha infatti chiaramente svolto un ruolo vitale: ha permesso ad amici e parenti di tenersi in contatto e rimanere informati, ha consentito agli studenti di frequentare le lezioni e molti lavoratori di continuare in smart working, senza considerare le consegne e gli ordini online per molti produttori.

In questa nuova realtà, l’accesso affidabile a Internet è fondamentale anche per la continuità aziendale. Le videoconferenze hanno sostituito le riunioni quotidiane. E molte persone che in precedenza hanno lavorato in un ufficio probabilmente continueranno a lavorare in remoto per un lungo periodo, anche quando la pandemia finirà.

E viene spontaneo chiedersi dunque com’è cambiato internet nel mondo a causa della pandemia?
In un primo momento era uscita la voce che internet non avrebbe retto. Naturalmente così non è stato e le infrastrutture di rete, seppur sovraccaricate, hanno retto benissimo. C’è stato un aumento del traffico e anche uno spostamento di esso: reti domestiche e periferiche hanno dominato in questi mesi di lockdown, portando un aumento dell’uso di internet dal 20% al 50%. Un dato che si registra in tutte le più grandi città, sia in Europa sia nel resto del mondo. Queste grandi oscillazioni nel traffico web sono però comuni, anche se non per lunghi periodi di tempo, come abbiamo visto in questo periodo. In ogni caso, la rete internet è stata concepita anche per far fronte a queste fluttuazioni e dunque il pericolo di cedimento era una paura infondata.

È variato però il contenuto delle nostre ricerche: il maggior aumento è stato registrato dalle app di comunicazione e videochat, seguite da intrattenimento come Netflix e Disney+ che hanno visto aumentare i loro abbonati. Con i bambini a casa, i genitori sono alla ricerca di attività e lezioni dedicate a loro, dunque piattaforme di apprendimento, giochi, video e simili, portando ad un +200% di traffico su questi siti. Inoltre, le persone stanno chiaramente cercando di espandere i propri hobby, con un conseguente aumento del 120% del traffico internet legato ad hobby, cucina, artigianato. Allo stesso modo, i giochi e l’intrattenimento sono aumentati di oltre il 100% (la piattaforma Steam ha registrato il più alto numero di utenti connessi proprio durante il lockdown).

Il lockdown dunque ha favorito il digitale in molti aspetti positivi, ma ha anche risollevato alcuni dubbi sull’uso improprio della rete (come con le app di tracciamento dei dati) e ha richiamato l’attenzione sulla sicurezza digitale. Oltre al traffico internet infatti, sono aumentate anche le cyber truffe e gli attacchi informatici. Lavorando da casa, molti hanno compromesso la privacy e i dati aziendali. Aumentato l’uso di dispositivi smart anche tra i minori o categorie di persone che solitamente non usavano internet quotidianamente, si sono riscontrati diversi casi di truffe e diffusione di dati personali. I consigli – soprattutto per chi continuerà a lavorare da casa – non cambiano: uso di password univoche, attivazione di firewall, antivirus, assicurarsi di attivare le giuste impostazioni di privacy, visitare solo siti protetti e se usiamo reti non sicure muniamoci di una VPN per garantire protezione e anonimato alle nostre ricerche.

L’emergenza COVID ha dimostrato che siamo già dipendenti da internet per moltissimi aspetti, nel bene e nel male. Se la rete e i dispositivi smart sono sempre più parte della nostra vita, se in un futuro non molto lontano anche l’AI sarà parte delle nostre vite allora è bene che anche noi utenti corriamo ai ripari e adottiamo misure di prevenzione e sicurezza informati, per creare un mondo digitale molto più sicuro di quello di ora.