Alice in Borderland, recap stagione 1. Tutto quello che bisogna ricordarsi prima della seconda

È ora di rinfrescarsi la memoria prima che i giochi ricomincino, Alice in Borderland 2 è sbarcata su Netflix.

Se siete amanti dei giochi mortali di fantasia, nelle ultime settimane del 2022 avrete sicuramente notato l’arrivo in piattaforma di Alice in Borderland che è tornato con la sua nuova stagione. Se non l’avete ancora vista, a giudicare dal trailer, questa stagione sembra essere molto più violenta della precedente, dove i nostri beniamini riescono finalmente a raggiungeranno i livelli alti delle carte da gioco scoprendo molto di più del posto in cui sono stati catapultati.

Se non ti ricordi bene tutto quello che è successo nella prima stagione questo è il posto giusto per te. Sono passati due anni dalla prima stagione ed è un periodo lungo per aspettare una nuova stagione di una serie televisiva, inoltre questi ultimi sono stati particolarmente duri, quindi non preoccupatevi: ci pensiamo noi. Mettetevi comodi e godetevi questo riassunto prima di premere play sulla seconda stagione di Alice in Borderland. Che i giochi abbiano inizio!

Di cosa parla Alice in Borderland e come inizia?

Basato sull’omonima serie manga di Haro Aso, Alice in Borderlandha trovato il suo spazio sulla piattaforma di straming nel 2020, i protagonisti sono Kento Yamazaki, un giovane giocatore disoccupato Ryohei Arisu, la sua vita viene stravolta completamente quando viene catapultato in una realtà parallela dove l’unico modo di sopravvivere è giocare e vincere delle sfide terrificanti.

Nessuno sembra conoscere chi stia dietro questo orrore e massacro: gli alieni? Il governo? L’1%? – Né si sa cosa ci guadagnino. La teoria più diffusa tra i protagonisti di Alice in Borderland si trovino in quella che viene definita la “Terra di confine” ovvero una copia di Tokyo, tranne per tutte le persone che sono evaporate lasciando solo i giocatori. L’unica realtà che per ora gli è chiara è che devono giocare per poter andare avanti, diversamente moriranno.

Inizialmente vediamo Arisu trasportato nel mondo parallelo insieme ai suoi due migliori amici, Karube (Keita Machida) e Chota (Yûki Morinaga). Mentre gioravano a zonzo per la città hanno provocato involontariamente un incidente stradale, dallo spavento di sono nascosti dei bagni della metropolitana più vicina.

Una volta usciti non c’è più nessuno tranne loro e pochissimi altri individui sembra un mistero curioso inizialmente perché la vedono come l’opportunità di lasciarsi i problemi alle spalle, ma ben presto scoprono che ne avrenno molti di più di problemi, i tre sono chiamati a presenziare in un edificio per partecipare a un gioco. Entrando attraversano inconsapevolmente una barriera invisibile che non permette di tornare indietro, pena la morte immediata.

A loro si uniscono altri due giocatori, Saori (Ayame Misaki) e un’adolescente più esperta che gli mostrerà in cosa si sono cacciati e quali orrori dovranno affrontare. Per iniziare il gioco gli viene fornito un cellulare dove appaiono dei segni delle carte che poi scopriranno essere le difficoltà della partita che stanno per iniziare.

Non hanno altre possibilità se non prendere parte al primo gioco dal nome “Dead or Alive”, nel quale si entra in alcune stanze dove sono presenti due porte tra cui scegliere con un tempo molto limitato, se non si sceglie si viene uccisi, se si sceglie la porta sbagliata, si viene uccisi, così vediamo subito la prima vittima.

Tutti sono sconvolti e sconcertati per quella morte assurda, questo porta Chota ad avere un attacco di panico ferendosi a una gamba. All’inizio le porte sembrano essere completamente casuali, ma Arisu sfrutta le sue abilità come giocatore per trovare il modo di salvare tutti.

I giocatori usciti incolumi si trovano davanti a una carta che riporta il tre di fiori, che funge da “visto” per i prossimi tre giorni. Arriva davanti a loro un anziano dichiarando che il suo visto è scaduto alla fine delle sue parole il raggio laser lo trapassa uccidendolo.

Regole, nuove alleanze e la promessa di un rifugio sicuro

Alice in Borderland

Dopo il primo gioco i tre cercano di mettere insieme le idee per capire le regole e sopravvivere, scoprono che il numero della carta all’inizio della partita equivale al numero di giorni che si possono trascorrere a Borderland senza giocare nel caso di vittoria. Alla scadenza di questo vitale trovarsi in una nuova arena e iniziare un nuovo gioco.

Inoltre scoprono che le persone non sono arrivate insieme a loro, ma in periodi differenti. Saori, per esempio, aveva già giocato prima di incontrarli e cosa importante scoprono che nei numeri c’è una logica come per i semi delle carte.

I numeri fanno riferimento alla difficoltà del gioco, mentre ogni seme rappresenta un diverso tipo di abilità: una partita a fiori significa lavoro di squadra, mentre una partita a cuori prevede qualche tipo di tradimento; una partita a quadri vede come protagonista l’ingegno, una di picche è basata sulla fisicità. Adesso che hanno capito le regole base, Arisu, Karube e Chota stringono un patto tra di loro per sopravvivere insieme.

Solo che questo è un death games, la situazione va ben presto alla deriva, non hanno scelta che partecipare a un terribile gioco prima che scadano i visti e non c’è scampo, solo uno potrà sopravvivere. È un addio doloroso, tanto che Arisu di non poter fare nulla per i suoi amici.

Arisu cade in una profonda depressione dopo la morte degli amici e sembra volerla fare finita, però incontra Usagi (Tao Tsuchiya), una giovane misteriosa precedentemente incontrata in un gioco. Diventa la sua nuova alleata e vanno alla ricerca di un posto chiamato La Spiaggia, la loro speranza è che si tratti di una specie di luogo sicuro.

L’utopia distorta nella terra di confine

Ma la spiaggia non è niente di tutto questo, a tenere le redini è un personaggio chiamato il “Cappellaio” (Nobuaki Kaneko), questo è il più evidente riferimento ad Alice nel Paese delle Meraviglie, questo luogo è utopico, i giocatori fanno festa e cercano strategie su come collezionare tutte le carte. Questo perché secondo la teoria del Cappellaio l’unico modo per poter uscire dall’incubo è avere il mazzo completo.

Gli abitanti della spiaggia devono quindi fare del loro meglio per raccogliere tutte le carte, in modo da poter tornare a casa una dopo l’altra, a partire ovviamente dal Cappellaio. Finora, la folla della spiaggia è riuscita a raccogliere le carte piuttosto bene: gli mancano solo le carte delle figure e il dieci di cuori per completare il mazzo.

Nonostante la parvenza di felicità e organizzazione, non tutto funziona bene, una fazione armata chiamata “i militanti” sta aumentando il suo potere e il suo leader, Aguni (Shô Aoyagi), è sempre più insoddisfatto del governo di Hatter. Non c’è un attimo di tregua e Aguni uccide Hatter durante un gioco e si autoproclama il leader.

Inizia un periodo di terrore, una ragazza viene uccisa e tutti devono scoprire chi è stato e bruciarlo nel falò prima che scada il tempo. Aguni e i suoi fanno una strage ammazzando tutti, però Arisu mette insieme i pezzi della situazione e si accorge che la carta è l’atteso dieci di cuori, Momoka si è uccisa e insieme a Asahi (Mizuki Yoshida), lavoravano per gli ideatori della spiaggi ma stavano cercando di sabotarla.

Dove ci lascia Alice in Borderland stagione 1?

Asahi, Arisu e Usagi abbandonano la spiaggia, ormai distrutta e bruciata, e rintracciano il quartier generale dei game master. Dentro una stazione della metropolitana trovano una stanza piena di schermi e cadaveri di persone apparentemente coinvolte nella creazione dei giochi.

Sugli schermi appare l’immagine di di Mira (Riisa Naka), grande fidata di Hatter, la donna racconta di quante persone e amici ha dovuto ammazzare per arrivare li e si congratula con i sopravvissuti per essere passati al lavello successivo.

All’esterno appaiono in cielo dei dirigibili con grandi striscioni dove sono ritratte le carte con le figure, ovvero le più ambite. Sta per iniziare un nuovo gioco e probabilmente sarà molto peggio di quello precedente e lo scopriremo quando finalmente arriverà la seconda stagione di Alice in Borderland.