The Mandalorian 3, entriamo nelle antiche miniere di Mandalore | Recensione episodio 2

the mandalorian 3

“Non c’è niente di magico nelle Miniere di Mandalore”, qualcuno disse e questa settimana ci siamo stati.

Bo-Katan Kryze pronuncia queste parole alla fine del primo episodio di The Mandalorian 3 rappresentando una fantastica anticipazione dell’episodio profondo di questa settimana. La rivelazione che i mitosauri non si sono estinti è un’enorme conquista dal punto di vista della storia, che però comporta enormi implicazioni filosofiche sia per Bo-Katan che per Din Djarin.

La complessa divergenza ideologica tra i due rimane ancora uno degli aspetti più interessanti, mentre Bo-Katan disprezza il credo di Din Djarin, lui rimane ancorato con tutto se stesso alla via, un retaggio culturale che per anni è stata la sua ragione di esistenza, da quando solo bambino è stato salvato dai Mandaloriani. Trovare il Mitosauro proprio nelle acque in cui è stata battezzata alla religione che ha poi rinnegato potrebbe scuotere Bo-Katan. Inoltre, la possibilità che Din entri in contatto con la leggendaria creatura di cui lui e tanti Mandaloriani vantano l’armatura avrà sicuramente ripercussioni nel suo viaggio così come per il futuro del suo popolo.

Il viaggio a Mandalore, ma perché prima passiamo da Peli?

Le premesse per il viaggio di Din e Grogu a Mandalore risultano di gran lunga la parte più debole dell’episodio, Peli Motto interpretata da Amy Sedaris non convince nell’universo di Star Wars, anche se riesce sempre a garantire quel tocco di spregiudicato umorismo capace di bilanciare lo stoicismo di Din, la trovata del meccanico misterioso è ormai esaurita. I due personaggi non sono così ben assortiti come dovrebbero, di certo la colpa non è degli attori che come sempre fanno faville, il problema sta nella qualità dei dialoghi e sulla loro chimica, viene da chiedersi come mai Din sia dovuto per forza passare ancora da Peli Motto.

La risposta risiede ovviamente nel droide R5-D4, è sempre un piacere vederlo sullo schermo e ci rimanda alla trilogia originale, però come scusa rimane debole, questi droidi sicuramente si inseriscono nella serie in modo molto sinergico, soprattutto se a loro si aggiungono nuove e misteriose creature, come gli Alamiti e il granchio biomeccanico mostruoso fatto a pezzetti da Bo-Katan. Un vero colpaccio, anche in questo caso la produzione ha dimostrato l’alto livello che mette a disposizione del pubblico, il granchio pilotato da un inquietante occhio che si stacca e si ricongiunge ad altre parti meccaniche è davvero originale. 

È fatto talmente bene, che per quanto sia probabilmente fatto totalmente in CG, sembra quasi tattile e pienamente integrata nell’ambiente, il che rende l’azione finale ancora più verosimile. Questo granchio scienziato pazzo sfocia in una delle migliori sequenze dell’episodio: Grogu lotta usando la Forza per uscire dalle miniere e torna a Kalevala grazie a R5 per cercare l’aiuto di Bo-Katan.

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Grogu sempre più forte e coccoloso

Non solo Grogu dimostra di avere acquisito molti più poteri ed ha imparato a controllare la Forza, ma incanta il pubblico grazie la sua incredibile mimica espressiva, senza usare una parola, ma solo emettendo dei mugugni, riesce a far passare perfettamente ogni sensazione, la paura e la disperazione quando deve convincere Bo-Katan a seguirlo, la fretta per far sfrecciare R5, la tensione di quando incontra le mostruose creature sotterranee, Grogu è un altro capolavoro dello staff di The Mandalorian.

Tornando al Mitosauro, la rivelazione della sua presenza è mostrata con eleganza, Din recita il Credo mentre si immerge e viene bruscamente trascinato nelle profondità delle acque vive, una sequenza che incolla allo schermo. Bo si butta alla cieca nello spazio torbido per salvarlo aiutata solo dalla luce prodotta dal suo jetpack, fino al momento in cui vediamo aprirsi un occhio gigantesco su un’inquadratura a tutto campo in cui i corpi di Bo e Din appaiono minuscoli a confronto della creatura leggendaria su cui si fonda la loro storia. Si tratta di una scena incredibile e dimostra che la serie vuole essere monumentale.

the mandalorian 3 mitosauro

Il bello dei dialoghi di tutto l’episodio è che sono quasi tutti riferiti alla rivelazione del mitosauro, ma rimane imprevedibile capire quando potrebbe essere svelato, le parole di Bo-Katan riguardo alla città un tempo fiorente e alla civiltà che è stata distrutta dall’Impero richiamano l’attenzione sul fatto che i Mandaloriani sono stati devastati, sono isolati e demotivati, hanno davvero il morale a terra. Per questo, vedere il Mitosauro conferma la profezia pronunciata dall’Armaiolo in The Book of Boba Fett, il che ci fa pensare che dopo tutto c’è ancora speranza per una nuova era dei Mandaloriani su quel pianeta che un tempo potevano chiamare casa.