Triennale Decameron: storie in streaming nell’era del Coronavirus, Marcello Maloberti

Marcello Maloberti, Casa, 1993, Lambda print, cm 50 x 70 Courtesy collezione privata, Milano
Marcello Maloberti, Casa, 1993, Lambda print, cm 50 x 70
Courtesy collezione privata, Milano

Proseguono gli appuntamenti di Triennale Decameron – nuovo format di Triennale Milano che invita artisti, designer, architetti, intellettuali, musicisti, cantanti, scrittori, registi, giornalisti a sviluppare una personale narrazione – con l’artista Marcello Maloberti, sabato 21 marzo.

Nell’ambito di Triennale Decameron, Marcello Maloberti, in dialogo con Stefano Boeri, Presidente di Triennale Milano, parlerà della sua poetica e delle sue opere a partire dalla lettura di alcuni passaggi tratti dal suo libro Martellate (Scritti Fighi 1990-2019), una raccolta di scritte, sotto forma di slogan, che hanno accompagnato Maloberti in quasi un trentennio di attività.

Marcello Maloberti, Ma l’amor mio non muore, 2019, Solo Show Installation for Artissima Art Fair, Salone delle Feste, Hotel Principi di Piemonte Gruppo UNA, Turin Ph. by T-Space Studio Courtesy dell’Artista, Galleria Raffaella Cortese, Milan
Marcello Maloberti, Ma l’amor mio non muore, 2019, Solo Show Installation for Artissima Art Fair, Salone delle Feste, Hotel Principi di Piemonte Gruppo UNA, Turin
Ph. by T-Space Studio
Courtesy dell’Artista, Galleria Raffaella Cortese, Milan

Pubblicato da Flash Art, Martellate è un susseguirsi di pensieri che, scritti a pennarello nero, irrompono sulla pagina bianca come l’urgenza di un titolo.

Una raccolta di frammenti impulsivi: ogni pagina si presenta come un mondo a sé. Dalla poesia all’ironia e all’uso di una parola parlata, in un incessante susseguirsi di umori e di registri formali. Un rincorrersi di immagini antitetiche che risulta come una marmellata di contenuti eterogenei o un continuo zapping, che ricorda come le persone vivono i social media. Le Martellate sono parole/immagini assenti. Dirette, frontali, sfacciate come quello che non vorresti sentirti dire, permangono nella testa e martellano. Ciascuna è un sipario che si apre. Non c’è un ordine cronologico per favorire la possibilità del qui e ora, dell’autonomia e dell’efficacia di ciascuna scritta. Pensate, sentite o addirittura rubate, sono quasi delle frasi scritte a voce.

Marcello Maloberti, Famiglia reale, 1993, fotografia, edizione unica con cornice color oro, cm 23,5 x 27,5 Courtesy collezione privata, Milano
Marcello Maloberti, Famiglia reale, 1993, fotografia, edizione unica con cornice color oro, cm 23,5 x 27,5
Courtesy collezione privata, Milano

Tutte le “novelle” di Triennale Decameron saranno trasmesse in diretta sul canale Instagram di Triennale. Tutti i giorni alle 17.00.

Marcello Maloberti
Marcello Maloberti (Codogno, 1966), vive e lavora a Milano. La sua ricerca trae ispirazione da aspetti legati alle realtà urbane più marginali, con particolare attenzione all’informità e alla precarietà del vissuto. La sua osservazione va oltre l’immediata evidenza del familiare nel quotidiano, con uno sguardo di carattere neorealista ma straniante e onirico. Le performance e le grandi installazioni sonore e luminose vengono realizzate in spazi sia privati sia pubblici con un forte impatto teatrale e di interazione con il pubblico. Le performance funzionano come narrazioni contratte, sono atmosfere da vivere ed esperire, temperature emotive da attraversare. Il corpo performativo è quello degli altri, della collettività, capace di produrre un dialogo tra la performance stessa e il suo pubblico. L’immagine conclusiva della performance è la somma delle energie dei corpi partecipanti, la combinazione di esperienza collettiva e casualità degli eventi. Ha esposto in numerose istituzioni pubbliche e private.

Gli aggiornamenti sui prossimi ospiti su triennale.org