Jeanne Baret l’esploratrice e botanica omaggiata dal Doodle di Google

Jeanne Baret l’esploratrice e botanica Doodle di Google

Oggi Google ha deciso di dedicare il suo Doodle all’esploratrice e botanica Jeanne Baret per l’anniversario della sua nascita, ben 280 anni fa.
Jeanne Baret ha una storia davvero affascinante, si può dire che è stata la prima donna ad aver fatto il giro del mondo in un’epoca in cui era vietato alle donne di salire sulle navi della marina, soprattutto secondo le leggi francesi, infatti per poterci riuscire aveva dovuto travestirsi da uomo. La sua tempra e il suo coraggio l’anno portata lontano, inoltre la sua passione per lo studio della botanica ha portato a scoperte straordinarie, una di queste nel Doodle.

Jeanne Baret è nata il 27 luglio del 1740 nella storica città di Autun, nella Francia centrale, grazie a un’educazione rurale, diventa esperta nell’identificazione delle piante e si guadagna il riconoscimento come specialista locale di medicina vegetale. All’inizio degli anni Sessanta del XVII secolo, inizia a lavorare per il noto botanico Philibert Commerson di cui diventa l’amante. Quando la Francia organizza la sua prima circumnavigazione del globo nel 1765, Commerson fu invitato come botanico del gruppo, per Baret era un’occasione imperdibile per studiare oltre che per stare al fianco del suo compagno, così aggirando le leggi francesi si traveste da domestico e salpa con il resto dell’equipaggio alla scoperta del mondo.

Jeanne Baret l'esploratrice mentre si traveste da uomo per partire

Ma il viaggio non si concluse come si immaginava, infatti il suo inganno fu scoperto dai membri dell’equipaggio a Tahiti e decisero di lasciare sia lei che il compagno Commerson sull’isola di Mauritius nel 1768. Baret rimase lì per anni prima di fare ritorno nella sua Francia, data che segnò il completamento ufficiale della sua circumnavigazione della Terra. Il suo lavoro non si fermò, anzi fu senza sosta, la coppia durante il viaggio raccolse oltre 6.000 esemplari di piante. Lo stesso Commerson la chiamava «la mia bestia da soma» proprio per la sua capacità di trasportare, sotto la neve come sotto il sole tropicale, le provviste, le armi, i quaderni con le piante e le attrezzature che servivano al botanico per le sue scoperte e tra queste, secondo l’opinione comune, a Baret si deve la scoperta della bellissima bouganville trovata mentre l’equipaggio era fermo in Brasile. Proprio a questa ragione nel doodle viene raffigurata con una vite in bouganville in fiore.

immagine disegnata di Jeanne Baret l’esploratrice e botanica a thaiti

«Jeanne Baret (o Baré, come viene anche ricordata, ndr) parrebbe un caso esemplare di donna che ha contribuito al sapere nel silenzio, facendo scienza all’ombra di un uomo», dice Luisa Rossi, autrice di un’appassionante storia della geografia al femminile, L’altra mappa (Diabasis). «Le testimonianze che ho trovato non lasciano dubbi sulla sua partecipazione attiva alla ricerca sul campo». La sua impresa fu comunque notata in patria e al suo ritorno il governo francese le riconobbe i suoi meriti come botanico, assegnandole una generosa pensione. Ma è nel 2012 che Baret ha finalmente ricevuto un onore botanico che le è sfuggito durante la sua vita, quando una pianta appena scoperta del genere Solanum, che include patate, pomodori e melanzane, ha ricevuto il nome di specie baretiae.

Grazie, Jeanne Baret, per aver aperto la porta a generazioni di esploratori.