Biden nel suo primo giorno di lavoro smantella l’era Trump con 17 ordini esecutivi

Biden 17 ordini esecutivi alla scrivania nello studio ovale

Biden nel suo primo giorno di lavoro smantella l’era Trump con 17 ordini esecutivi per un segnale di cambiamento forte e immediato, punta subito a cambiare radicalmente tre fondamentali questioni su cui ci sono state le più pesanti polemiche e problemi: il virus, il clima e l’immigrazione, come aveva detto.

Per prima cosa ha ripristinato l’ordine sul fronte pandemia, un discorso davvero troppo sottovalutato dall’ex presidente, adesso Biden ha introdotto l’obbligo di mascherine e il distanziamento sociale negli edifici, nei territori federali e durante i viaggi su treni e aerei. Successivamente tra i primi ordini esecutivi c’è stato il ritorno all’Accordo di Parigi per il “Climate Change”, un’importante accordo internazionale firmato nel 2015 per limitare il surriscaldamento globale. Gli esperti affermano che il ritorno all’accordo è un passo importante per invertire le politiche ambientali degli ultimi quattro anni.

Inoltre, sempre nell’ottica di dare uno scossone atto a cancellare Trump, ha firmato la cessazione immediata della dichiarazione di emergenza nazionale, la stessa usata proprio come pretesto per dirottare i fondi alla costruzione del muro che divide l’America dal Messico, in questo modo arriva lo stop alla costruzione del muro anti-migranti, Biden ha detto che il muro di Trump non verrà completato, ma neanche distrutto, sarà, invece, rinforzata la sorveglianza tecnologica alla frontiera. Nello stesso tempo si traccerà “un percorso in otto anni verso la cittadinanza” per circa 11 milioni di migranti irregolari, cinque anni per ottenere la green card, il permesso di soggiorno permanente, e altri tre per avere la cittadinanza americana.

In questa ottica, rivolta a un Paese più inclusivo, ha firmato anche la revoca del divieto d’ingresso negli Usa ai cittadini di alcuni Paesi musulmani oltre a quelli provenienti dal Venezuela e dalla Corea del Nord. Inoltre il 20 gennaio è stata proclamata la “Giornata nazionale di unità”, un modo per invitare gli americani “a unirsi e a scrivere il prossimo capitolo della storia della nostra democrazia, una storia di decoro e dignità, di amore e di riconciliazione, di grandezza e di virtù”, “Non c’è momento migliore per iniziare che l’oggi”, ha detto Biden ai giornalisti nello Studio Ovale.